Mentre la politica si accapiglia sul sesso degli angeli, la Siena vera muore e nessuno se ne preoccupa. I cartelloni di cessazione attività sono senz’altro più numerosi di quelli di nuova apertura e le saracinesche che chiudono per sempre sono quelle di senesi che dietro ad un bancone hanno trascorso una vita. Qualche settimana fa il cartello “Chiuso per sempre” nella vetrina dell’alimentari ai ferri di San Francesco mi ha fatto l’effetto di un pugno alla bocca dello stomaco. Ieri stessa sensazione per la notizia della chiusura di Disco Laser. Nel mezzo l’addio a Pour Femme, in via Banchi di Sopra, ai casalinghi Muzzi alla Madonna delle Nevi, ed anche alla boutique Marzucchi, che però era troppo cara per le mie tasche e come cliente non mi aveva mai avuta.
Ma l’elenco delle attività che chiudono è molto, molto più lunga. Pensiamo ai pub che negli ultimi due anni hanno dovuto dire “basta, non ce la facciamo più”.
La Siena che chiude è quella che un tempo veniva definita “dei bottegai”, piccoli commercianti che con il negozio campavano la famiglia. Nulla a che vedere con i franchising, dove il negozio è azienda, dove il proprietario è casomai una multinazionale. La Siena che chiude è quella che non ce la fa a pagare più di quanto incassa, non quella dove il negozio in perdita serve a scaricare le tasse.
Ci sono le tasse, i magazzini che non si svuotano più, i piccoli e grandi balzelli, il commercialista senza il quale non puoi nemmeno respirare, e ci sono gli affitti. Alti, troppo alti per chi deve pagarli. In linea con il valore della città, per chi deve riscuoterli. E che si sente molto più tutelato se a pagare è la grande catena, quella che ha la vetrina uguale in ogni parte del mondo nello stesso giorno, piuttosto che il piccolo bottegaio. Perchè la catena, il franchising, è disposto a non contrattare, anzi a volte addirittura a giocare al rialzo, pur di avere la sua vetrina a Siena. Salvo poi non pagare neppure gli addobbi natalizi. Perchè se le strade sono tutte belle addobbate e illuminate, il grazie va ai bottegai che se le sono pagate, visto che i franchising hanno preferito risparmiare ed usufruirne a gratis. Hanno anche loro problemi di contenimento costi, ma preferiscono risparmiare su dipendenti e addobbi piuttosto che spostarsi su locali dagli affitti più bassi ma meno centrali.
E così mentre la politica si accapiglia sul sesso degli angeli, altre saracinesche si abbasseranno per sempre, il Natale sarà al buio e chi lavora nelle vetrine uguali in tutto il mondo sarà in balia del job act e non della sensibilità del datore di lavoro buon padre di famiglia.
La Siena vera, quella che abbassava la saracinesca quando passavano i funerali, sarà scomparsa, trasformata in un centro commerciale totale, uguale spiccicato ad ogni altra città del mondo.